Bianca, mi guadagno da vivere per coltivare la mia arte

Il suo nome è Bianca, ma i suoi capelli sono scuri come il carbone.

I suoi occhi, due buchi neri in cui potresti precipitare senza mai arrivare al fondo. La tempra e il coraggio, quelli di una vera donna sarda, così come l’abbiamo sempre conosciuta nella nostra terra, erede di quella antica civiltà “matriarcale” giunta fino ai nostri giorni, anche se trasfigurata.

A questi tratti di fondo, Bianca aggiunge la curiosità e il desiderio di sentirsi indipendente. Due elementi che l’hanno portata fin da giovane ad allontanarsi da Sassari, dove è nata 36 anni fa.

Dopo aver completato gli studi all’istituto d’Arte, nel 2005 partecipa all’opera di recupero per il patrimonio ligneo dell’archivio storico notarile di Sassari. In seguito prende parte ad un progetto di sculture in argilla in collaborazione con una sua ex docente di arte plastica. «Un’anno più tardi prendo in gestione un circolo privato e con tanta dedizione riesco a far sbocciare un locale notturno a carattere artistico. Con un programma ricco di eventi musicali, performance teatrali e un agenda ricca di eventi culturali» mi racconta.

Bianca arriva in Corsica
La costa sud della Corsica nei pressi di Bonifacio

La bella avventura però durerà solo 4 anni. Alcune difficoltà di natura burocratica la costringono a chiudere l’esperienza prima del tempo. Intanto si era fatto il 2010 e Bianca trovandosi improvvisamente libera da impegni decide di partire in vacanza per la Corsica. «Mi trovai subito piacevolmente sorpresa. L’ambiente era bello e coinvolgente e così decido di restare trovando un lavoro come cameriera».

L’isola le appare generosa e ospitale e più passa il tempo più le si rivela il posto ideale in cui continuare a vivere. «Decisi di restare e da allora sono passati 10 anni. Da due ormai ho lasciato la ristorazione per avere più tempo a disposizione e al momento lavoro con contratto stagionale per un’azienda di souvenir in Corsica. In questo modo mi posso dedicare alla creazione di oggetti artistici, una mia grande passione».

E già, perché le persone curiose come Bianca, non solo accumulano una grande quantità di esperienze e conoscenze, ma sanno anche che cosa farne al momento opportuno. In questi casi la curiosità rappresenta il principale motore di alimentazione della creatività. Tanto che davanti a un problema si riesce a vedere la soluzione che altri non vedono. È il segreto della fantasia creativa. Quella che permette di unire in modo originale i “pezzi” raccolti nel tempo dalle fonti più disparate, per farne qualcosa di nuovo e unico.

Dikyama
La pagina fb in cui Bianca condivide le sue creazioni

Come ad esempio quando mettendo insieme un vecchio faro di barca, una lampadina non più utilizzabile, un ramo spezzato d’ulivastro, una frizione d’auto, e una piccola bombola di gas, ha saputo vederci qualcosa e trarne fuori una splendida lampada da tavolo (https://www.facebook.com/DikyamaBia/posts/468757243834894). O come quando da una valvola dell’ acqua di un impianto idrico, trovato tra gli scarti di un cantiere, ci ha visto la figura d’un pompiere e l’ha realizzato (https://www.facebook.com/DikyamaBia/posts/464228950954390).

Oggi la Corsica per Bianca è un’isola in crescita, pronta a ricompensare l’impegno e la buona volontà. «Quello che mi ha sorpreso è stato vedere la cura ed il rispetto che si insegna nella vita e nella scuola. Qualcosa che poi si applica nella salvaguardia del bene comune e del territorio, volto a migliorare sempre il luogo che ci ospita».

«L’essere testimone di un progresso così responsabile e rispettoso del territorio ha stimolato in me una forte presa di coscienza» continua a dire «Una cosa che in breve mi ha portato a riflettere anche sul tema della collaborazione sociale e dello sviluppo del suolo sardo. E di quanto, infine, la nostra terra ne abbia realmente bisogno. Bianca in voloPer questo quando sono venuta a conoscenza del progetto “Un’isola in volo” non ho potuto che apprezzarne subito la natura e l’audacia».

Ora Bianca si ritrova con una gran voglia di tornare nella sua terra e con il desiderio sempre più forte di sviluppare lì qualcosa di buono. «La strada è ancora lunga, ma sono ambiziosa e determinata. Vedremo… D’altronde il mondo si inizia a girare con un solo piccolo passo. O con un primo piccolo volo! Ancora meglio»

 

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